Giornata della Memoria
“La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare.” “Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere.”
Gli studenti del Bernardi hanno fatto Il viaggio per non dimenticare (clicca per visualizzare il video)
IL NOSTRO “VIAGGIO DELLA MEMORIA”
Dal giorno 12 al 15 gennaio una delegazione dell’Istituto “E. Bernardi”, formata da otto studenti frequentanti la classe quinta, accompagnati dalla Prof.ssa Ramona O., ha partecipato per la prima volta al Viaggio della Memoria, un viaggio di studio promosso dal Progetto Giovani del Comune di Padova, che ha previsto la visita alla Risiera di San Sabba, alla città di Budapest, al campo di sterminio Auschwitz-Birkenau e nei luoghi più interessanti di Vienna. Lo scopo del viaggio è stato quello di accompagnare i giovani in un percorso di educazione alla pace e alla cittadinanza attiva attraverso un viaggio che guarda alla storia della Seconda Guerra Mondiale, della Deportazione e della Shoah. Insomma salvaguardare il ricordo e la memoria, per non dimenticare le atrocità di quel periodo storico buio.
La prima tappa ha previsto una breve visita alla Risiera di San Sabba di Trieste, stabilimento per la lavorazione del riso che venne utilizzato dopo l’8 settembre 1943 dall’occupazione nazista come campo di prigionia e di transito dei deportati diretti in Germania ed in Polonia.
Alla fine della visita, accompagnata da alcune spiegazioni da parte dell’Ing. Davide R. J., gli studenti hanno seguito a Budapest le orme di Giorgio Perlasca, nato a Como e morto a Padova, insieme alla Signora Luciana A., rappresentante della Fondazione Perlasca. In particolare la delegazione ha visitato i luoghi nei quali il Giusto tra le Nazioni ha salvato oltre cinquemila ebrei ungheresi: passeggiata al Bastione dei Pescatori, visita esterna all’Ambasciata di Spagna e alla Casa del Terrore, al monumento delle Scarpe e al Ponte delle Catene, sosta alle Case protette, case che accoglievano circa cinquemila “protetti”, visita della Sinagoga e del giardino dove è stato realizzato l’“Albero della Vita”, scultura creata nel 1989 dall’artista ungherese Imre Vargasi. Le passeggiate sono state accompagnate da varie letture dal Diario di Perlasca.
La terza giornata è stata interamente dedicata alla visita guidata ai campi di concentramento di AuschwitzBirkenau in Polonia, agli approfondimenti e alle riflessioni sulla tragedia della Shoah. Il campo di AuschwitzBirkenau è la testimonianza più forte dell’abominio commesso durante l'Olocausto nazista e offre un'esperienza di riflessione profonda sulla tragedia umana, sulla malvagità delle azioni messe in atto da un mondo intero e sul futuro della nostra umanità.
Visitare Auschwitz richiede una preparazione sia storica, fornita di volta in volta sull’ “aula viaggiante” sul pullman dai formatori, e in particolare dalla Prof.ssa Giulia S., docente di storia contemporanea dell’Università degli studi di Padova, sia emotiva, ma è un dovere storico e morale per testimoniare le vittime della Shoah e promuovere la conoscenza, la comprensione della storia e la consapevolezza.
Gli studenti hanno esplorato il campo di concentramento principale, i blocchi delle prigioni, i resti dei forni crematori e il monumento commemorativo. La parte del campo Birkenau è stata parzialmente visitabile poiché in fase di preparazione per la festa di commemorazione delle vittime in occasione dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz.
L’ultimo giorno è stato dedicato ad una breve visita alla città di Vienna, con un’attenzione ai luoghi legati alle vicende della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah: sosta al Monumento alle vittime ebraiche austriache della Shoah, posto nella Judenplatz di Vienna.
Il viaggio è stato intenso sia dal punto di vista emotivo che fisico, visto che quotidianamente la delegazione ha dovuto spostarsi da un luogo all’altro e partecipare sul pullman, nell’aula viaggiante, a lezioni con esperti e professori che hanno preparato gli studenti alla visita del campo di sterminio e delle singole città, fornendo una contestualizzazione storico-sociale.
Nel complesso il viaggio si è rivelato una grande opportunità di apprendimento, crescita personale e riflessione che ha lasciato negli studenti una maggiore consapevolezza storica, un’intensa sensibilità e ha permesso di conoscere in prima persona i luoghi dove si sono consumati i drammi più inverosimili e assurdi della storia dell’uomo.
Ed è evidente che si ritorna a casa diversi da come si è partiti.